Scusa.
Sono stata superficiale.
Non ti ho mai raccontato
il rosso sbiadito della coccinella in visita
il libro ammuffito sul mio comodino
il campo da basket circondato dagli alberi
dei miei quattordici anni
la ghianda che ho piantato
– la devo andare a trovare –
Scusa,
ero distratta.
Non ti ho mai raccontato
i fiori porpora della Scozia
il vento forte dell’Atlantico
l’Earl Grey con il latte
e il pane croccante catalano
le cattedrali gotiche al tramonto.
Non ti ho mai detto
che mi mancano i miei capelli blu
che ogni presente è un passato sopravvissuto
che i miei sogni me li dimentico sempre
in fondo al cassetto
che scambio il caso per opportunità
che disfo i tappeti di foglie
che quando trovo una moneta la raccolgo
che ho conosciuto un camaleonte
e un pipistrello
che scarto il bordo della pizza
che calpesto le pozzanghere
e che non credo in Dio
ma mi piacciono le costellazioni
perché sono le uniche
che posso portare con me
sotto ogni cielo.
che i sogni gli vivo
che la morte è la mia miglior amica
che la vita mi offre da bere ogni volta
che il whiskey senza ghiaccio è puro
come l’anima
che io sono me stesso quando sono vuoto.
Che i miei “sueños selvajes” non saranno mai addomesticati….